mercoledì, settembre 18, 2013

Conosci mia cognata? Per fortuna no.




Con la sentenza 242/2013, depositata il 17 agosto 2013 nella cancelleria del tribunale penale di Teramo, sezione distaccata di Giulianova, la contabile Carolina De Benedictis è stata condannata, al primo grado di giudizio, ad una pena di tre mesi e quindici giorni di reclusione, per il reato di appropriazione indebita, più una multa di 600 euro e il pagamento delle spese processuali, con pena sospesa.
Nel caso in questione la parte lesa si era vista recapitare, nel periodo che va dal 2000 al 2007 delle cartelle esattoriali "impazzite".
Somme che il cliente credeva di aver versato all' erario tramite la De Benedictis non risultavano versate all' ufficio delle imposte. Una cifra di circa 70mila euro.
Le motivazioni della sentenza di condanna parlano chiaro: la "professionista" tratteneva per sè (in questo specifico caso) le somme destinate all' erario, di qui il reato di appropriazione indebita e la condanna.
Ma questa condanna in primo grado lascia molto pensare. Non certo perchè la De Benedictis è la cognata dell' attuale sindaco Di Marcello (ognuno ha i cognati che si merita) ma perchè questa stimata professionista è stata revisore dei conti fino al 2010, al centro fieristico del mobile che ha una conpartecipazione pubblica del comune di Mosciano.
In pratica questa professionista lavorava nel pubblico e veniva pagata con i soldi dei cittadini. Si spera che al centro fieristico del mobile si sia comportata nella maniera migliore possibile.
Rinviato a giudizio ma assolto anche il coniuge della De Benedictis: Fabrizio Di Marcello, fratello dell' attuale sindaco Orazio Di Marcello.

Per i fanatici del diritto riportiamo un passo significativo delle motivazioni della sentenza:

"(...) Pertanto qualora di appropriazione indebita debba parlarsi, di certo tale condotta non è ascrivibile al Di Marcello Fabrizio né sotto il profilo oggettivo né sotto quello soggettivo. Alla luce di tali considerazioni il Di Marcello dovrà essere mandato assolto per non aver commesso il fatto. Non lo stesso può dirsi per l'odierna imputata De Benedictis Carolina, la cui penale responsabilità in ordine al reato alla stessa ascritto risulta comprovata al di là di ogni ragionevole dubbio dalla documentazione prodotta e dalle testimonianze che in modo univoco dimostrano come la stessa fosse stata in possesso delle somme di denaro necessarie per effettuare i pagamenti dovuti per legge e che invece non vi abbia provveduto."






La Corte di Appello de L’Aquila ha successivamente riformato
la decisione del tribunale di Teramo, sezione di Giulianova,  assolvendo del tutto la commercialista
.da ogni contestazione di addebito e reato



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