venerdì, marzo 13, 2015

Una patata bollente chiamata Cirsu.


Il Cirsu è una patata bollente, se n'è parlato in un recente consiglio comunale e siccome non c'è da fare una gran bella figura per il nostro sindaco e la sua giunta la maggioranza evita di leggere il decreto della corte di appello de L' Aquila dedicato alla questione Cirsu. 
Eppure, in passato, abbiamo avuto politici bravissimi a fare manifestini quando si vincono le cause legali per diffamazione (vedi Ecologia e Libertà sul caso di Emilia Di Matteo vs Marco Battestini); però quando si tratta di fare figure barbine tutti in silenzio
Il Cirsu (leggo il decreto) è una società "in house" a totale partecipazione pubblica, quindi gestisce soldi nostri, dei cittadini. Quindi sarebbe dovuto essere proprio il nostro primo cittadino: Giuliano Galiffi a leggere questo decreto e non la minoranza. 
Il decreto della corte di appello in sintesi dice che non riesce a cogliere quelle stringenti forme di controllo, che la Suprema Corte pone come condizione per le società "In House" e che dovrebbero spettare ai soci della società: i comuni
Abbiamo una società e un tribunale ci dice: non ci sono stati i controlli dovuti e quindi, notifichiamo il fallimento. E' chiaro che la maggioranza a leggere un decreto così non ci fa una bella figura. 
Unico a rispondere dai banchi della maggioranza Mirko Rossi che lamenta di come la minoranza sia buona solo a leggere sentenze (decreto). In realtà il buon Rossi dovrebbe ringraziarla la minoranza. Almeno in questo caso. 
La minoranza leggendo quella sentenza ha evitato una figuraccia al sindaco e alla giunta al cui il Rossi fa parte. 
Comunque adesso sarebbe utile individuare i responsabili dell' eventuale cattiva gestione. E comunque se qualcuno crede il Cirsu abbia degli utili e sia in attivo ci si potrebbe domandare perchè il Cirsu non investa. Che aspetta? 
Se la società è sana investite o abbassate le tasse sull'immondizia. 
Nel frattempo vi do un solo dato: attualmente l' attuale consiglio di amministrazione ha dato incarichi professionali esterni per 361mila euro. Di queste cose gradirei che parlasse la maggioranza.

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