martedì, dicembre 06, 2016

Il sindaco Galiffi e il suo ghostwriter.

Amici del blog,

ho letto su CityRumors, un sito che ha pubblicato la replica dell' amministrazione comunale di Mosciano a due temi che il consigliere di opposizione Cristina Cianella ha sollevato nel consiglio comunale del 29.11.2016. 
Devo dire che mi sembra difficile pensare che questa replica sia stata scritta dal sindaco Galiffi, anche perché nel video di chiusura elettorale, disponibile su Youtube, il suo italiano era appena un po' differente. Quindi la mia ipotesi è che questa risposta sia scritta da un ghostwriter. Peraltro un ghostwriter di seconda mano. Perché qualità principale del ghostwriter è scrivere testi con lo stesso tono e la stessa capacità espressiva di chi poi utilizzerà quel discorso. E mi sembra di cogliere una leggera discrepanza tra il testo pubblicato su Cityrumors e l' italiano che il sindaco usa in consiglio comunale.
Un ghostwriter quindi, che scivola sulla buccia di banana della banalità e ci va di muso. Ci va di muso citando, come incipit, la frase di un grande drammaturgo francese del XIX secolo (Honoré de Balzac) : "La malattia del nostro tempo è la superiorità. Ci sono più santi che nicchie". 
Io preferisco citare per questo ghostwriter Flaiano: "L' insuccesso gli ha dato alla testa". La risposta al consigliere Cianella è un delirio mistico col tentativo di dire che l' opposizione: (cito il fenomeno) "(...) ormai si è trasformata in una costante pretesa di superiorità rispetto al resto del mondo che la porta a ritenersi depositaria di verità assolute e inconfutabili". Beh, quelle verità assolute e inconfutabili esistono e si chiamano atti pubblici. E sono talmente inconfutabili perché nero su bianco. Ma il nostro ghostwriter abita sulla luna. E scrive: "Nessuno nega che l’iter per la costruzione del cavalcavia di Mosciano Stazione sia stato travagliato negli anni, altrimenti avremmo avuto un’opera già completata e funzionante".  Completa, funzionante ma inutile. Punto. Ma il ghostwriter che da ora in poi mi piace chiamare: Facciadibronzo continua e scrive: "(…) oggi si prospettano anche altre opportunità di sviluppo e di crescita della zona non legate agli insediamenti industriali.". Quindi: prima le strade e poi vediamo cosa metterci? Ma non era meglio il contrario? Prima mettiamoci qualcosa e poi vediamo in quanti devono arrivare lì e cosa costruire: autostrada o mulattiera? Poi si parla di scuola. A parte che il campus scolastico fu promesso circa sette anni fa dall' ex-sindaco Orazio Di Marcello ed è rimasto lettera morta. Il consigliere Cianella, in merito al finanziamento INAIL per la costruzione della nuova scuola ha espresso le proprie perplessità. Ma Facciadibronzo scrive: "Inoltre, come ben spiegato ai genitori intervenuti all’incontro informativo sulle scuole del 29 febbraio scorso, nessuno ha mai detto che la soluzione INAIL fosse a costo zero ma che le modalità di ammortamento, l’eventuale riscatto e l’importo dei lavori saranno tema di apposita concertazione con INAIL nella fase precedente la chiusura dell’accordo." E perché Facciadibronzo non ha fatto dei pubblici manifesti su questo costo zero che costo zero non era? Perché non ha detto che l’INAIL diventerà proprietario del terreno dove verrà costruita la scuola?

Perché non ha parlato pubblicamente ai cittadini che il comune pagherà un canone di locazione all’Inail per 30, 40, 50 anni? Che secondo la relazione descrittiva dell’opera (€ 5.377.000,00) ammonterebbe al 3% annuo, quindi circa € 150.000,00.
E che anche se il Sindaco ha ritenuto di dover ridimensionare il costo base del finanziamento portandolo a € 3.000.000,00; a queste cifre, noi dovremmo pagare (per 30,40, 50 anni) circa € 90.000,00 di canone? E se per accessione, trascorsi i tempi di Legge, forse l’INAIL potrebbe anche diventare proprietario della scuola stessa, oltre che del terreno? 
Queste non sono accuse e nemmeno verità assolute ed inconfutabili, caro il mio Facciadibronzo. Sono atti, nero su bianco. Atti che la sua risposta non solo non smentisce (con altri atti) ma neanche scalfisce. 
Li legga (foglio 1 e foglio 2) invece di fare il figo citando drammaturghi francesi. E visto che il nostro eroe contemporaneo adora le citazioni francesi provvedo citando Michel De Montaigne: "Il parlar che io preferisco è quello semplice e schietto, sia che io scriva sia che io parli.". Ne faccia tesoro, Facciadibronzo. E mi saluti Honoré de Balzac.

0 Comments:

Posta un commento

<< Home