Ti verrà il dubbio.
Lettera 32 tempo fa aprì un post dal titolo: "Sulla Scuola" e ben presto si riempì di commenti su dirigenti scolastici e professori. Circa sessanta commenti in poco tempo, superando anche il post delle domande al sindaco. Arrivano i primi reclami. Mi arriva una mail da Berardo Crocetti che non gradisce il fatto che anonimi buttino fango sulla scuola. Giusto. Giustissimo. Ma a me suona strano che ad intervenire non sia né un dirigente scolastico né un professore ma una persona che fa un mestiere esterno alla scuola. Accetto il suo intervento, ascolto le sue telefonate e mi dico: vabbene chiediamo nome e cognome di chi fa commenti. I commenti si fanno molto più rari.
Ma non è questo il punto. Ma se io sono un dirigente scolastico o un docente (con un regolare stipendio che nel caso degli statali più che uno stipendio è un vitalizio) e vedo che ci sono sessanta commenti che parlano male di me, dico: mi verrà il dubbio? Dico: mi verrà il dubbio di aver fatto degli errori nella mia professione e che questi anonimi possono anche essere volgari ma un po’ (e dico un po’) di verità l’ avranno detta. Si potrebbe obiettare: il preside non risponde agli anonimi. Benissimo. Però in virtù della sua carica e delle sue responsabilità poteva mandare un commento sul blog e dire: "Carissimi anonimi, finchè rimarrete nell’ ombra non mi confronterò con voi, firmato il preside", chiedevano troppo gli anonimi? A farsi vivo, invece, è un dirigente scolastico, si fa vivo con me e parla di denuncia. Denuncia? Denuncia? Denuncia per un commento dove non c’è nemmeno il suo nome, c’è un’ accusa generica e lui parla di denuncia? E perché mai? Perché per questi signori il colpevole è il blog. Mica loro. Il colpevole è l’anonimo, mica loro. Il blog è solo una possibilità, è uno specchio ma se la tua immagine non ti piace non è colpa del blog. Io personalmente se avessi sessanta commenti (anche anonimi) che criticano il mio laboratorio di piccolo circo mi preoccuperei, risponderei sul blog, direi la mia, cercherei di migliorare il rapporto con i miei piccoli circensi in erba. Loro no. Loro non ne sentono il bisogno. Loro hanno il vitalizio.
Buon Natale, amici di "Lettera 32" e mi raccomando mandatemi le arance in gattabuia.
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