Il "bon ton" in consiglio comunale. Questo sconosciuto.
Peraltro in consiglio comunale si parlava di temi delicati come neve e terremoto quindi meglio usare un tono più consono. Vedremo gli sviluppi e se ci sarà un esposto, una denuncia o una querela per chi si è ritenuto offeso per questo linguaggio scorretto della Ferrante. Del resto il nostro assessore alla cultura non è certo una campionessa di bon ton, nè in consiglio comunale nè sui social network.
Vero è che, ai tempi, con Massimo Martini volavano frasi colorite anche dai banchi della minoranza verso sindaco ed assessori. C'era parecchio folk e parecchio vernacolo. Verissimo. Vero anche però che Massimo Martini era un semplice consigliere di opposizione e che le sue parole e il suo voto valevano pochino in virtù di una maggioranza che votava compatta ogni deliberazione.
Invece il nostro eroe contemporaneo (Daniela Ferrante) è assessore alla cultura e al sociale, mica è assessore al taglio e cucito.
Altro eroe contemporaneo: il nostro assessore all'ambiente e all' urbanistica, nonchè vicesindaco Luca Lattanzi che, ahimè, farfuglia frasi in dialetto registrate dai microfoni dell' aula consigliare e trascritte nel verbale. Trattasi di laureato in lettere, trattasi di consiglio comunale, trattasi di punti importanti come neve e terremoto, forse sarebbe meglio rispondere a tema. E in italiano.
Vedremo gli sviluppi, ma certo è che un linguaggio scorretto non aiuta il consiglio comunale a prendere decisioni importanti per il paese. Vediamo che accade.
Potete leggere qui il verbale integrale del consiglio comunale dove sono descritti gli interventi sul territorio per neve e terremoto e diversi interventi fuori microfono dell' assessore Ferrante (e che quindi parla sopra la minoranza anche quando non è il suo turno) e tre interventi del sindaco Galiffi per calmare la discussione e ristabilire l' ordine.
Due interessanti pagine del verbale qui sotto.
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