domenica, marzo 08, 2009

E alla giunta comunale scappa la pipì.

Angelucci, quando ci si mette riesce ad essere paradossale, la sua è una comicità dell'assurdo, solo che non se ne rende conto e crede di dire cose intelligenti. Ma non diteglielo, non capirebbe. Così in un articolo de "Il Centro" del 25 febbraio, il nostro vicesindaco barzellettiere Angelucci ci tiene a far sapere che la continuità amministrativa del nostro paese (35 anni di sinistra) ha suscitato le attenzioni della politica nazionale. Angelucci la smetta di abitare su Marte, le pare che gli esponenti nazionali della sinistra sappiano dov'è Mosciano? Attenzioni della politica nazionale per un paesino di 9000 anime? Ma possibile che il giornalista che ha raccolto l'intervista non la contraddice? Delirio, signori, delirio. E poi cosa vuol dire la sua frase: "... nuovismo fine a se stesso"? Cosa c'è di nuovo nel suo partito, cosa? Gli ex-democristiani? Menomale che proprio lo stesso giorno, un articolo de "Il Messaggero" ci riporta alla realtà, ben lontana dai sogni vaporosi di Angelucci. Il sindaco Filipponi e la maggioranza abbandonano l'aula consigliare durante il consiglio comunale, senza dare alcun tipo di giustificazione. Ma come, Angelucci: continuità amministrativa, 35 anni di sinistra, avete l'attenzione della politica nazionale e fuggite così? Senza dare un perché? Suvvia, cosa accade alla maggioranza? Gli scappa a tutti la pipì ed escono dalla sala consigliare per andare al gabinetto o è una mossa studiata per un colpo gobbo? Problemi di prostata? Ma ce lo potevate dire che siete incontinenti, che uno si organizza. E va bene, rimandiamo il consiglio comunale in seconda convocazione. E, magia: la tanto chiacchierata perimetrazione, passa. Chiacchierata perché alcuni consiglieri, assessori e lo stesso sindaco hanno terreni o beni di proprietà proprio nella zona interessata. Angelucci nell'articolo del 25 febbraio ci parla di rispetto per l'ambiente. Ci parli invece del rispetto per i cittadini: perché avete abbandonato l'aula? Era una protesta? E allora: motivo della protesta? Ma il problema è la protesta o la prostata? Perché tutti al cesso a fare pipì? Non si fa. È peccato. Perché il nostro sindaco non ci parla della differenza del numero legale tra la prima e la seconda convocazione del consiglio comunale? Un primo cittadino che con la sua giunta abbandona, senza dare una motivazione, il consiglio comunale, proprio quando ci sono questioni importanti da discutere è meglio che torni a casa e presto. Specie se gli scappa la pipì. Cari amici del Pd, curatevi la prostata ed organizzate un viaggio alle terme con Alessandro Beltramba (il supereroe, non l'attacchino comunale), che pare abbia anche il tesserino di accompagnatore per anziani, vero? O, in mancanza delle terme, vi consiglio Lourdes, perché pare che la Madonna faccia miracoli. Chissà, forse siete ancora in tempo.

Etichette: , , , , , ,

4 Comments:

At giovedì 12 marzo 2009 alle ore 18:09:00 CET, Anonymous Anonimo said...

Questo Sindaco non lo vuole proprio nessuno, se non te ne sei accorto il PD è diviso fra l'imbarazzo di chi vorrebbe ricandidarlo e la vergogna di chi non si riconosce nel suo operato.

e pensare che dopo essere stato eletto con circa l'80% a circa un mese dalla presentazione delle liste ancora non lo ufficilizza nessuno, più bocciatura di questa.

Esimio Sindaco
DIMOSTRA DI AVERE UN P0' DI DIGNITA' E DIMETTITI

ciao ciao
Francesco Camarda

 
At giovedì 12 marzo 2009 alle ore 20:00:00 CET, Blogger Luca Pelusi - Redazione di Lettera 32 said...

Buono, Camarda, buono.
Il sindaco ha delle responsabilità, ma anche la giunta non scherza!

 
At venerdì 13 marzo 2009 alle ore 11:26:00 CET, Anonymous Anonimo said...

forse una cosa buona Filipponi l'ha fatta, togliere l'incarico a Camarda, se poi riusciva anche a cacciarlo da Mosciano si era guadagnato la rielezione a furor di popolo.

 
At martedì 18 ottobre 2011 alle ore 19:18:00 CEST, Blogger Radici discute said...

La storia di ripete anche con quest'altro che è il peggior sindaco della storia. Ho una caterva di filmati ma ci vuole tempo; tempo al tempo in attesa delle inevitabili dimissioni. Giuseppe Massi.

 

Posta un commento

<< Home