martedì, marzo 01, 2011

Stavolta il sindaco ha ragione.

Ragazzi tenevi forte, devo parlare bene del nostro sindaco Orazio Di Marcello. Lo so: sono una delusione ma concordo con lui quando a pagina dieci del numero due de "Lo Strillone" parla della difficoltà di far aprire ai commercianti un Centro Commerciale Naturale per le vie del centro storico. Da tempo se ne parla. Ne parlò a suo tempo, con lungimiranza, Anna Maria Caprini e in consiglio comunale Luciano Fiorà, quando si parlava della chiusura parziale di piazza Saliceti sottolineò la "durezza" dei commercianti nel prendere una decisione o nel mettersi d'accordo. In realtà Di Marcello, Fiorà e Anna Maria Caprini hanno perfettamente ragione. Non li voterei nemmeno sotto la minaccia di un mitra. Ma effettivamente hanno ragione. I commercianti si sono visti solo per il gogliardico funerale della piazza. Poi il silenzio. Perchè non manifestano per il Cirsu? Per l'urbanistica discutibile del nostro paese? Perchè non manifestano per il belvedere o il campetto del prete? Di Marcello ha ragione. Ci si muove per la chiusura parziale della piazza eppoi su questioni di uguale importanza si fa spallucce. Tutti buoni a lamentarsi, poi quando l'amministrazione comunale propone un centro commerciale naturale nessuno si fa avanti. E allora? La colpa è sempre di Di Marcello? No. I commercianti si lamentano ma mica formano un comitato per proporre la loro visione delle cose. Mi dispiace, amici del blog. Ma non sono tanto ipocrita da non sottolineate che stavolta il sindaco ha ragione.

8 Comments:

At mercoledì 2 marzo 2011 alle ore 16:58:00 CET, Blogger Radici discute said...

Bene Luca per i commercianti, ma Di Marcello ed i suoi contubernali dovrebbero aprire l'anima, la coscienza e la "casa pubblica", (leggi Comune), come trasparenti e Naturali. Giuseppe Massi.

 
At martedì 8 marzo 2011 alle ore 13:06:00 CET, Blogger Unknown said...

caro luca, scusa ma non sono del tutto daccordo.
inanzitutto con il rispetto della buona anna ma la proposta venne all'epoca dall'assocezione commercianti che in quel periodo
esisteva e poi non e' giusto sparare sulla crocerossa!
si da il caso che io la storia la conosco molto bene avendo operato li per due generazioni e sarebbe lunga da raccontare qui.
ma sono disponibile ad un dibattito sul tema che ad oggi e' serissimo:riscio dormitorio. ciao luca

 
At martedì 8 marzo 2011 alle ore 13:25:00 CET, Blogger Unknown said...

caro luca,come saprai da tre generazzioni che la mia famiglia
opera nel settote commerciale a mosciano e ti garantisco che l'intenzione di innovare l'abbiamo sempre avuta, da me e oggi dai miei figli, ma stranamente si sbatte sempre contro dei muri di acciaio che ti garantisco fanno tanto male, sia fisicamente che soprattutto moralmente......

 
At martedì 8 marzo 2011 alle ore 21:47:00 CET, Blogger Luca Pelusi - Redazione di Lettera 32 said...

Beh,
Piero certo che non pretendo di aver ragione, però sta di fatto che un comitato cittadino manca, così come un comitato commercianti.
Forse è tempo di crearlo.

 
At sabato 12 marzo 2011 alle ore 12:49:00 CET, Blogger Unknown said...

si, ma qualcuno dovrebbe farsi avanti, perche' succedono cose inspiegabili...... io sono pronto
ad aderire qualora si decida

 
At sabato 12 marzo 2011 alle ore 13:25:00 CET, Blogger Luca Pelusi - Redazione di Lettera 32 said...

Non credo proprio che si creerà mai un comitato cittadino o un comitato commercianti.
Questo paese è troppo pigro e distratto.
Un miracolo. Forse.

 
At lunedì 14 marzo 2011 alle ore 10:21:00 CET, Blogger Unknown said...

caro luca alcuni anni fa ci siamo riusciti, e non cerano i problemi di oggi.
di fronte ad una crisi economica epocale, mancanza di diritti democratici, centri storici che diventano dormitori e spesso anche ghetti, mancanza di diritti fondamentali non credo si possa rimanere a guardare!

 
At martedì 15 marzo 2011 alle ore 14:01:00 CET, Blogger Luca Pelusi - Redazione di Lettera 32 said...

Ed invece questo si sta facendo Tutti rimangono a guardare. Per fortuna io lavoro all' estero (Lisbona e Stoccolma) e non ho figli sul terriorio. Fatti di chi rimane qui, in silenzio a guardare.

 

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