lunedì, agosto 07, 2017

Montone. Il festival. Tra il sole e l'insolazione.



Fare un festival senza un argomento preciso, andando a zig zag può anche essere un utile esercizio di stile, se fatto in maniera consapevole. Quando invece si mischiano le mele con le pere, dimenticando parole come trait d'union e fil rouge due sono le cose: o siamo davanti ad un fenomeno che ha inventato un nuovo stile di organizzare festival o siamo davanti ad una macedonia. La seconda.
I festival, di solito, hanno un tema dichiarato, un tema che permette di fare la selezione degli spettacoli e delle installazioni: semplicemente di non mischiare le mele con le pere.
Eccezion fatta per il festival di Montone: "Tra il sole e l'insolazione".
Insolazione. Vi giuro che ho avuto le visioni.
Manca un tema portante, qualcosa di caratterizzante che magnetizzi spettacoli a tema.
Qualcosa che faccia dire: "Questo sì. Questo no". Un festival è anche un tema da argomentare.
Si potrebbe obiettare anche che la formula forse non funziona più come un tempo e cambiare le carte in tavola potrebbe essere cosa buona e giusta. Magari il direttore artistico potrebbe aprirsi a nuove collaborazioni, nuovi feedback. Sennò il prossimo festival di Montone si potrebbe chiamare: "Campa Cavallo" ma non per gli spettacoli che sono di buona qualità, sia chiaro,  ma per l'assenza di una struttura delineata.
D'altro canto quest'anno la pubblicità del festival è partita appena tre giorni prima l'inizio del festival stesso: quindi veramente: campa cavallo.

Il primo giorno di festival io non c'ero ma mi hanno detto che quei buontemponi della proloco hanno dato il microfono a sindaco, assessore e consigliere. Buontemponi che non siete altro. Dite la verità: gli avete dato il microfono apposta. Volevate farvi due risate. E ci siete riusciti. C'era da ridere, infatti. Sì, perché se sindaco ed assessori prendono il microfono in un festival  questi rappresentano le istituzioni che parlano di cultura ai cittadini. Bene. Quali sono i luoghi dedicati alla cultura in questo paese?
Ludoteche? Biblioteche? Teatri? Sale prove? Sale lettura? Niente di tutto questo. Mancano i luoghi della cultura. Ed allora sindaco ed assessore cosa potevano dire al microfono sulla cultura a Mosciano Sant'Angelo? Non ci sono i luoghi per farla. E quindi di che parliamo? Di fuffa?
Mi direte: ma il festival si svolge anche grazie a loro: sindaco ed assessore. O magari si svolge nonostante loro. Chi può dirlo. Magari la loro assenza è preziosa.
Quindi: occorre un tema portante, un filo conduttore, qualche idea nuova che contamini la direzione artistica (o la esorcizzi un po') ed organizzare la pubblicità in tempo, da buoni cristiani.

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