martedì, marzo 11, 2008

Il problema è che c'è una classe dirigente che non vuole farsi processare.

Il problema è che c’è una classe dirigente che non vuole farsi processare, e non è nemmeno una novità, il problema è che mentre una volta, certe cose le diceva soltanto qualcuno adesso tendono a dirle quasi tutti, a livello politico. Unanimità quando hanno deciso di punire De Magistris, mica si è opposto qualcuno, al Csm ci sono magistrati e politici e tra i magistrati e i politici ci sono magistrati progressisti, magistrati conservatori, politici di destra, politici di centro, politici di sinistra: tutti d’accordo. E questo è diventato un problema, perché come si fa a capire dov’è il nocciolo della questione se si presentano le indagini sul malaffare e dei colletti bianchi come una guerra tra politica e giustizia? Ammesso e non concesso che ci sia una guerra per fare la pace non c’è che un modo che i politici la smettano di rubare e così automaticamente i magistrati smetteranno di occuparsi di loro. Dato che non vogliono smettere di rubare vorrebbero che i magistrati smettessero di indagare, da qualcuno l’hanno già ottenuto, per fortuna c’è ancora qualcuno che indaga e viene definito “scheggia impazzita”, “guerrafondaio”, ma come guerrafondaio: la costituzione dice che la legge è uguale per tutti. Guerrafondaio un corno. Questo è un modo sbagliato, è un modo proprio ribaltato di presentare i problemi: come fai a risolvere il problema della corruzione se ogni volta che arrestano un politico dicono che c’è una guerra tra giustizia e politica, invece di andare a vedere che cosa aveva fatto quel politico.


Marco Travaglio, 21 febbraio 2008, teatro Ariston, Giulianova (Te)
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