
Al microfono di Radio Lettera 32,
Francesco Camarda, per spiegarci, a grandi linee, come funziona, l’Ente Ambito Sociale Tordino.
Riassumiamo su carta la sua intervista audio.
Parte 1 - Clickate qui per scaricare l'audio (1,86 MB).
Creare un ambito non è una decisione dei comuni, ma una scelta della regione. La regione Abruzzo ha creato 35 ambiti sociali, ogni ambito ha un bacino di utenza di 30/40mila abitanti. Esistono ambiti con un solo comune, ad esempio Teramo. L’ambito è l’interlocutore della regione, e può richiedere fondi a quest’ultima. Il nostro ambito sociale è formato da tre comuni: Giulianova, Mosciano, Bellante.
Sono troppi 35 ambiti per la regione Abruzzo? Forse sì, calcolando che la nostra è una regione scarsamente popolata. Ovviamente più ambiti ci sono, maggiori sono le spese di gestione.
Nelle altre regioni si sono sviluppate scelte diverse: ad esempio nelle Marche gli ambiti coincidono con le provincie.
Qualche termine tecnico: l’ambito è l’entità territoriale, ovvero le città o i paesi dove saranno erogati i servizi sociali (disabili, anziani, minori).
Il consorzio è il soggetto giuridico che i comuni hanno deciso di costituire per gestire le risorse destinate al sociale.
Nelle maggior parte degli ambiti sociali il consorzio non c’è. Si usa la formula della convezione: il comune più grosso fa da capofila (tra Mosciano, Bellante e Giulianova, ad esempio: Giulianova). La formula del consorzio non è obbligatoria, è solo un’opzione che la legge prevede.
Il consorzio, come forma di gestione, è una scelta dei comuni ed è la più costosa.
Il piano sociale è un documento di programmazione, sono gli interventi sul territorio, i progetti sociali, una specie di piano regolatore degli interventi sul sociale.
Parte 2 - Clickate qui per scaricare l'audio (2 MB).
Nella seconda parte dell’intervista parliamo del piano di zona. (clickate qui e andate a pagina 86 del PDF (575 KB circa).
Il piano di zona è una sorta di piano regolatore dei servizi sociali, è un progetto o un mega-progetto. Vi partecipano diverse figure professionali. Quello dell’ambito è un discreto piano di zona, ma appare sovradimensionato, più che un piano di zona sembra un piano occupazionale di zona. Benvenga un piano che crei occupazione ma un piano di zona per il sociale, deve creare soprattutto benessere alle categorie svantaggiate.
Il servizio di inclusione sociale costo annuale 372mila €. Prevede il reclutamento di dodici figure professionali.
Di questi 372.000 € 30mila sono destinate al sostegno di borse lavoro (complessivamente 8 annue) e 342mila per pagare i dodici operatori.
Parte 3 - Clickate qui per scaricare l'audio (1,3 MB).
Ricordiamo che la formula del consorzio, non è l’unica possibile, è anzi, la più costosa. Esistono altre formule di gestione. Ad esempio la convenzione, in pratica il comune più grande fa da capofila ed eroga i servizi. Ad esempio tra Giulianova, Mosciano e Bellante, Giulianova è il comune capofila ed eroga i servizi, cosa fra l’altro avvenuta fino ad un anno fa, senza alcun problema.
Un altro tipo di gestione è quella dell’istituzione, una formula simile al consorzio, che costa molto meno.
Il consorzio è la formula più costosa, perché bisogna attivare uffici, locarli, avere un revisore dei conti, pagare un direttore, un presidente, degli operatori. L’unica esperienza di consorzio abruzzese è quella del nostro ambito (Mosciano, Bellante, Giulianova).
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